ecomuseo e popolazione















La popolazione locale rappresenta l’essenza dell’Ecomuseo di Asti; le associazioni e gli enti che lo costituiscono, perseguono tutte l’esigenza di contribuire a valorizzare, attraverso le corrette logiche di tutela, il patrimonio culturale materiale e immateriale in cui si sono formate. La precisa volontà di “contribuire” a questa valorizzazione sempre intesa in una prospettiva di sviluppo auspicabile, è l’Ecomuseo di Asti, risposta concreta, libera da pregiudizi o da volontà politiche, della necessità di una azione di partecipata alle scelte che riguardano il patrimonio. Ogni attività delle parti costitutive l’Ecomuseo di Asti sono concepite in funzione del coinvolgimento della popolazione locale, dalla formazione allo svago, passando  attraverso le esperienze di altri, che si sono mossi prima o a fianco l’Ecomuseo per il raggiungimento degli stessi obiettivi.

Un esempio per tutti è Slow Food che nasce in Piemonte da un’idea arcigolosa ed è subito successo. Da allora il movimento del “buon mangiare” conquista il mondo. Gli amici Astigiani che collaborano con Carlin Petrini da quando il movimento era solo un’idea, monferrini nell’anima, formatori di professione, curatori di guide e di riviste internazionali per Slow Food, collaborano anche con l’Ecomuseo di Asti e del suo contado, ancora una volta in una logica di partecipazione ad un processo di tutela del proprio patrimonio culturale. La partecipazione della popolazione non è data solo dalla fruizione di un bene o di un servizio, ma anche e soprattutto del fatto che le persone possano disporre di una ricchezza di occasioni per  scambiare la propria cultura con quella di coloro che gli vivono accanto.